Quello appena trascorso è stato un anno record per la vendita di auto elettriche. In Italia sono stati venduti quasi 137 mila veicoli, confermando un trend di crescita sul mercato pari al 5 %.
Il dato diffuso da MOTUS-E, associazione che riunisce diversi operatori della filiera per favorire il passaggio alla mobilità elettrica, evidenzia l’impegno concreto della nazione al rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione che impongono il divieto di vendere auto a benzina e diesel a partire dal 2030.
Ecco allora spiegato il vigore della vendita di auto elettriche che si lega inevitabilmente alla scelta di acquistare wallbox domestiche che consentono dare un’attuazione concreta agli obiettivi di mobilità green e dall’altro garantiscono una piena autonomia del veicolo.
Ma come nasce l’idea?
Una soluzione semplice, sicura a portata di mobilità
Le wall box domestiche sono dispositivi che consentono di ricaricare la propria auto elettrica in casa sfruttando la rete elettrica privata o condominiale. A livello strutturale richiamano le colonnine tradizionali ma hanno il vantaggio di essere più compatte, perché vengono solitamente montate a parete.
Si tratta di soluzioni che permettono di trasformare una semplice presa di corrente in un centro di ricarica moderno che può essere utilizzato anche per ricaricare altri veicoli sostenibili come monopattini o biciclette con pedalata assistita.
Il trasferimento energetico è sicuro perché la wallbox assicura una distribuzione equa che tiene livella la potenza della rete elettrica a quella dell’auto da ricaricare.
Nonostante a livello operativo il funzionamento delle wallbox domestiche sia complesso, tutto ciò che dovrà fare l’utente finale, sarà semplicemente collegare la batteria dell’auto all’impianto attraverso il cavo in dotazione.
In commercio esistono due tipi di connettorre:
- Di tipo 1: è un cavo standard che può essere adattato anche sulle auto provenienti dall’Estero
- Di tipo 2: ha tre fili aggiuntivi per il passaggio della corrente e pertanto consente di ricaricare il veicolo più velocemente
Due elementi influiscono sul tempo richiesto per garantire una ricarica completa:
- La potenza del dispositivo
- La capacità della batteria dell’auto
Il sistema di ricarica monofase, ad esempio, comunemente utilizzato in Italia, usano sistemi di corrente alternata, possono raggiungere fino a 7,4 kw e si dimostrano perfette per ricaricare i veicoli durante la notte. Infatti, generalmente la ricarica completa avviene dopo 8 ore.
Il principio di base è che l'installazione di una wallbox si appoggia ad una connessione ad alta tensione, che deve essere necessariamente affidata da un operatore specializzato nel settore.
Wallbox come sfruttare le detrazioni fiscali
Grazie al Decreto Rilancio 34/2020, per tutto il 2022 e 2023 l'installazione di ricarica degli autoveicoli è ritenuta un intervento trainante del SuperEcobonus 110%.
L’agevolazione proseguirà con una detrazione al 70% nel 2023 e al 65 % nel 2025.
Le condizioni per includere la spesa per l’installazione della wallbox sono, come detto, la realizzazione di interventi di traino quali: sostituzione dell’impianto di riscaldamento, coibentazione termica per più del 25% delle superfici disperdenti dell'edificio. Essa si riferisce all’isolamento dell’ambiente interno per evitare la dispersione di calore.
A livello strutturale, un’altra condizione necessaria per accedere al bonus è che gli interventi concorrono a migliorare almeno di due classi la classe energetica degli edifici in cui sono implementati.
L’incentivo si estende ai privati e alle persone fisiche al di fuori dell’attività di impresa. Mentre per quanto riguarda le società che svolgono attività di impresa, la detrazione fiscale è pari al 40 %.
Scegli i vantaggi di una soluzione moderna e che sfrutta il progresso della tecnologia: le wallbox sono sistemi intelligenti che dialogano con la tua auto per preservarne lo stato di salute.
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