05-12-2016

Energie rinnovabili tra efficienza e Conto Termico

Energie rinnovabili tra efficienza e Conto Termico

I numeri del Renewables 2016 Report parlano chiaro: gli investimenti nelle energie rinnovabili nel mondo hanno superato per il sesto anno consecutivo quelli destinati ai combustibili fossili.
Ciò che più attira l’attenzione sono i protagonisti del risultato storico: non è solo merito dei Paesi sviluppati. Sono proprio le economie in via di sviluppo ad aver investito maggiormente nelle energie verdi.

Dall’Italia nuovi progetti green

Dal Rapporto Ren21 emerge che nel 2015 in Italia si sono registrate 140 operazioni il cui valore di investimento è stato di 9,95 miliardi di euro (+3 miliardi rispetto al 2014 pari a +31,5% in termini di potenza) e dedicati per lo più alla realizzazione di impianti e progetti all’estero.

La speranza è che alleggerendo il comparto legislativo e la burocrazia sarà più facile accedere agli incentivi e capire come mettere in pratica i meccanismi utili a generare risorse efficaci, sia energetiche che economiche.  Un esempio è il decreto sulle energie rinnovabili non fotovoltaiche, finalmente entrato in vigore.
Inoltre, nuove conferme arrivano dagli impianti di piccola taglia che si stanno sempre più affermando nel nostro futuro grazie alla forte capacità innovativa della filiera tecnologica Made in Italy.

I vantaggi del Nuovo Conto Termico

Dal 31 maggio 2016 la diffusione del Nuovo Conto Termico ha aperto nuove prospettive e più generose rispetto alla scorsa versione degli incentivi.
Per esempio: la quota che può ottenere chi sostituisce gli impianti di climatizzazione o produttori di acqua calda sanitaria o ancora alimentati a fonti rinnovabili, è più alta rispetto all’eco bonus del 65%.

Perché quindi il Conto Termico conviene?

  • perché consente il più rapido ritorno degli incentivi
  • perché il rimborso viene erogato in 2 o 5 annualità (o unica cifra se non supera i 5.000€) e direttamente sul conto corrente
  • revisione delle soglie dei coefficienti riferiti alle emissioni e dei coefficienti di valorizzazione
  • premia chi più investe sull’efficienza e sulla qualità della tecnologia (non solo riferite alla potenza dell’impianto ma alle ore di funzionamento stimate in relazione alle fasce climatiche)

Il bonus insomma continua a dipendere dalla zona climatica, stimando rimborsi più ricchi in base all’efficienza dei nuovi impianti installati