06-06-2016

Cop21: il dibattito aperto sulle energie rinnovabili in scena a Parigi

Cop21: il dibattito aperto sulle energie rinnovabili in scena a Parigi

Venerdì 22 Aprile, all’ONU, si è svolta la cerimonia per la firma dell’Accordo Cop21 di Parigi.

La conferenza Cop 21 organizzata dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) si è conclusa nel mese di Dicembre 2015 .  

La riunione dei grandi della terra a proposito di clima e risorse rinnovabili ha finalmente adottato il testo dell’accordo internazionale sul clima, con qualche polemica.

Continua l’impegno internazionale sul clima

Dopo gli accordi siglati dal protocollo di Kyoto nel 1997 i paesi dell’Onu, riuniti a Parigi nei primi giorni del mese di dicembre, si sono impegnati a portare avanti politiche ecologiche volte al miglioramento delle condizioni esistenti e alla ricerca di un modo per utilizzare in futuro solo energie rinnovabili, contro il problema del surriscaldamento del pianeta.

I temi del dibattito sul clima

Dopo 20  anni dal primo accordo, con la Cop 21 si è riaperta la discussione internazionale sul clima e sulla sostenibilità ambientale. Due i temi caldi:

  • il pianeta, le cui temperature aumentano sempre di più mettendo a rischio molte specie animali e vegetali;
  • la qualità della vita dell’uomo.

Fra le problematiche più discusse, a Parigi si è parlato dei metodi per ridurre il tasso di crescita delle temperature sulla terra privilegiando, sempre di più, le fonti energetiche rinnovabili.

Obiettivo è stato discutere sulle pratiche dedicate a contenere il cambiamento climatico che minaccia il nostro pianeta attraverso la stipula di un accordo internazionale che coinvolge 195 stati del mondo, oltre a quelli dell’Unione Europea.

In termini di clima i paesi si sono impegnati a fare in modo che la temperatura della terra non aumenti oltre la soglia dei 2°C. Come proseguire la lotta all’inquinamento?

Il futuro sarà al 100% privo di combustibili fossili

È stato questo l’obiettivo ideale della Cop21, che ha parlato anche di decarbonizzazione: per indicare la necessità di ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera, abbandonando completamente l’utilizzo dei combustibili fossili entro il 2050.

I paesi ricchi, inoltre, si sono impegnati a intervenire, con incentivi e aiuti ai paesi meno fortunati, per la messa in atto di misure necessarie a ridurre l’inquinamento e utilizzare solo fonti di energia alternative e rinnovabili. Pare infatti che il 65% delle emissioni pericolose venga dai paesi in via di sviluppo.

Un accordo sul clima, seppur controverso

L’accordo  è davvero un importante passo avanti per la salvaguardia dell’ambiente della Terra? Non sono mancate le critiche. 

Nel documento di 12 pagine, i membri hanno concordato la riduzione della propria produzione di ossido di carbonio, ma senza dichiarare l’entità e i limiti entro i quali intervenire.
Inoltre, i 29 articoli dell’accordo non sono altro che un invito agli stati di tenere comportamenti virtuosi e più rispettosi dell’ambiente, senza però prevedere sanzioni qualora gli impegni presi non saranno rispettati.

Resta quindi ancora molta la strada da fare per portare a termine il lungo percorso di disintossicazione della terra, verso il reale miglioramento delle condizioni attuali e un uso migliore e sempre più esclusivo delle energie rinnovabili.