L’energia serve a qualsiasi essere umano, indipendentemente dalla società in cui vive. Siamo tutti consumatori di energia: quello che cambia è la quantità che ci occorre. Tale quantità, a sua volta, varia moltissimo dal grado di benessere che si è raggiunto e dalle abitudini quotidiane, e, infine, dal numero di componenti del nucleo familiare. L’esigenza di una persona che vive in un monolocale di 40 mq in un condominio, ovviamente, non potrà mai essere quella di una famiglia di tre persone che vivono in una casa autonoma. Ecco perché è sempre bene calcolare preventivamente quanta energia si potrebbe consumare, quando si decide di cambiare casa oppure, semplicemente, quando si pensa a una riqualificazione di quella esistente.
Leggendo gli approfondimenti che seguono, potrai conoscere i parametri principali da calcolare, per trovare la soluzione energetica più adatta a te.
Valuta la classe energetica dell’immobile
L’Attestato di Prestazione Energetica degli edifici (APE), come abbiamo visto, è un documento importante per ogni immobile, perché definisce con chiarezza la sua classe energetica. La classe è attribuita con una lettera alfabetica, da A4 (più efficiente) sino alla G (meno efficiente). Sebbene sia ancora -a torto- una documentazione per lo più ignorata in fase di acquisto o affitto di un nuovo immobile, è un certificato estremamente utile. Quanto un appartamento assorbe a livello energetico è la base per individuare la migliore soluzione per una famiglia: molti immobili possono essere resi più efficienti con interventi non molto invasivi, altri invece richiedono una spesa maggiore per migliorare l’isolamento. Più una casa è in bassa classe energetica, e più costa da mantenere annualmente.
Riscaldamento autonomo o centralizzato?
Gli impianti di riscaldamento degli immobili, si sa, possono essere di due tipologie: autonomi oppure centralizzati.
Il riscaldamento autonomo prevede normalmente l’installazione di una caldaia, solitamente di dimensioni contenute, adatta alla produzione di acqua calda, sia sanitaria che adibita ai caloriferi. La caldaia può essere alimentata sia a GPL che a gas metano, a seconda del tipo di distribuzione.
In alternativa alla caldaia a gas, è possibile installare anche sistemi a stufa, oppure a termocamino.
Il vantaggio principale del riscaldamento autonomo è che è gestibile al 100%, sia a livello di tempistiche che di temperatura: le caldaie odierne sono tutte dotate di termostato estremamente configurabile, con vari programmi personalizzabili dall’utente. È quindi facile scegliere quando si vuole accendere il riscaldamento, per quanto tempo e a quale temperatura. Di contro, il riscaldamento autonomo è più costoso da mantenere, e richiede un impianto dedicato.
Il riscaldamento centralizzato è comune invece a molti condomini ed è basato su una caldaia centrale, alimentata a metano o GPL, che pompa poi acqua calda ai caloriferi interni dei condomini. La caldaia può essere situata nello stabile, negli appositi locali caldaie, oppure anche molto distante da esso: in tal caso si parla di teleriscaldamento e si tratta, solitamente, di un servizio fornito da un distributore energetico.
I vantaggi del riscaldamento centralizzato sono simili a quelli di altri servizi in condivisione, ossia: manutenzione più economica e spese comuni condivise, il tutto sommato a consumi mediamente più bassi e a una minor emissione di combustibili inquinanti. Il costo del riscaldamento centralizzato è da anni calcolato grazie alle valvole contabilizzatrici installate sui singoli caloriferi: il condomino paga solo quello che effettivamente consuma. Quando la valvola misura una temperatura del calorifero superiore a quella impostata dalla manopola di regolazione, viene ridotta la richiesta di acqua calda, e di conseguenza si riduce l’impegno energetico della caldaia. Questo sistema, ormai obbligatorio per legge, consente al condominio di risparmiare totalmente tra il 10 ed il 30% all’anno di consumi medi.
Gli svantaggi del riscaldamento centralizzato sono anch’essi esito della condivisione: l’accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti vengono decisi con orari unificati, e il controllo della temperatura non è ottimale, in quanto, solitamente, i caloriferi non sono dotati di un termostato ma solo di una manopola di regolazione.
Quasi sempre, la scelta del tipo di riscaldamento viene “subita” dall’inquilino o dal nuovo proprietario dell’immobile: tecnicamente (e legalmente) è possibile passare al riscaldamento autonomo anche nel caso di un immobile situato in un condominio con riscaldamento centralizzato, ma nella pratica è estremamente complesso, e non sempre fattibile. Ecco perché la tipologia di riscaldamento dovrebbe essere ben ponderata prima di acquistare o di locare un qualsiasi appartamento: è una decisione che ha immediate, e durature, conseguenze economiche, e non è detto che si possa intervenire per modificarle.
L’energia fotovoltaica
Nel XIX secolo, il fisico francese Alexandre Edmond Becquerel scoprì casualmente un fenomeno curioso: i fotoni, ovverosia la luce, rimbalzando su particolari superfici, e in certe condizioni fisiche, potevano cedere parte della loro energia elettromagnetica agli elettroni più esterni del materiale con il quale venivano in contatto. Il fenomeno, chiamato effetto fotovoltaico, venne spiegato matematicamente solo all’inizio del XX secolo da Albert Einstein, e venne sfruttato commercialmente molti anni dopo, con la costruzione dei primi pannelli fotovoltaici.
Il pannello fotovoltaico è costruito con apposite celle di silicio drogato (cioè modificato nella struttura molecolare), in grado di sfruttare l’effetto fotovoltaico per ricaricare una o più batterie, e produrre quindi energia elettrica.
Volendo, è possibile installare e affiancare all’impianto un sistema a pompa di calore, producendo quindi anche acqua calda sanitaria. Nel caso di sovrapproduzione di energia, il proprietario dell’impianto può anche decidere di venderla, rimettendola quindi nel circuito di distribuzione. Solo recentemente i pannelli fotovoltaici sono diventati sufficientemente efficienti per permettere un ritorno economico dell’investimento.
La soluzione dei pannelli fotovoltaici può essere conveniente per le case singole, per le ville plurifamiliari, per quelle a schiera o comunque dove ci sia abbastanza spazio per installare l’impianto. I pannelli solari sono singolarmente poco efficienti e con una tensione d’esercizio troppo bassa, e per questo devono essere installati in un numero sufficiente a produrre almeno 3kWh, ovverosia il consumo medio di una famiglia di tre persone.
Grazie alle continue agevolazioni fiscali, sotto forma di detrazioni, unite al recupero dei costi d’installazione nel lungo periodo, la scelta del fotovoltaico può risultare energeticamente ed economicamente conveniente.
Ti aiutiamo a valutare la migliore soluzione
AGN ENERGIA guarda sempre avanti e ti mette a disposizione interventi di riqualificazione energetica, insieme a prodotti e servizi su misura.
Qualunque sia la tua richiesta, possiamo fornirti idee che ti assicurano il miglior comfort abitativo, in totale sicurezza, con una bolletta più leggera e con la certezza di ridurre gli sprechi.
Affidati a noi per la scelta del tuo sistema di produzione energetica: ti aiuteremo a trovare una soluzione consapevole, sostenibile e conveniente.
Scopri altri modi per risparmiare sull'energia a casa
Come risparmiare energia a casa: la guida di AGN
Risparmiare energia elettrica: ecco come fare
La certificazione energetica della tua casa
I nostri consigli sul risparmio energetico
Come valutare le migliori offerte Gas Casa