10-09-2024

La transizione energetica è al lavoro

La transizione energetica è al lavoro

La transizione energetica, ossia il passaggio da un sistema energetico basato su fonti non rinnovabili a uno più efficiente e basato per lo più su un mix di energie rinnovabili sta rapidamente trasformando anche il panorama economico globale. Le ricadute di questo passaggio sono enormi dal punto di vista economico e sociale. Nel mercato del lavoro si stanno già facendo largo i cosiddetti "green jobs" ovvero il vasto ambito di professioni che, direttamente o indirettamente, contribuiscono alla promozione di uno sviluppo sostenibile. Si tratta di lavori che mirano a ridurre l'impatto ambientale delle attività umane, promuovendo l'efficienza energetica, l'utilizzo di fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas serra. I profili sono i più diversi, dai tecnici installatori agli ingegneri specializzati in energie rinnovabili.

Il quadro attuale e le previsioni per il futuro

Affermare con precisione quale sia la quota di lavoratori che sono e saranno effettivamente impiegati nella transizione energetica è molto difficile, proprio per l’ampiezza del campo e per le variabili legate al progresso tecnologico e alla situazione geopolitica. Possiamo però trarre alcuni spunti interessanti dal Rapporto su energie rinnovabili e lavoro 2023, siglato da Irena, Agenzia internazionale per le energie rinnovabili.

Secondo questo documento, nel 2022, a livello globale circa 13,7 milioni di lavoratori sono stati impiegati nelle rinnovabili: tra questi 4,9 milioni nel solare, 2,5 milioni nell’idroelettrico, 2,5 milioni nei biocarburanti e 1,4 milioni nell’eolico. Solo dieci anni fa i lavoratori complessivamente impiegati erano la metà, poco più di 7 milioni. La crescita futura avrà margini altrettanto ampi: secondo il rapporto The net-zero transition: what it would cost, what it could bring 2022 di McKinsey and company la transizione energetica creerà 15 milioni di nuove posizioni entro il 2050. Un numero che viene addirittura incrementato nelle previsioni di Irena che nel secondo volume del World energy transitions outlook 2023 ipotizza 40 milioni di potenziali nuovi posti di lavoro entro il 2050 necessari per centrare gli obiettivi degli accordi di Parigi.

Numeri a parte, la crescita delle posizioni lavorative disponibili nell’ambito della transizione energetica è una realtà che si può toccare con mano ogni giorno.

Le figure più richieste nel mondo dell'energia

Un settore innovativo necessita naturalmente di figure professionali per molti versi nuove. Non solo: possiamo ipotizzare infatti che molti lavori utili nel 2050, oggi non esistano ancora. Secondo Anpal (l'Agenzia nazionale Politiche Attive del Lavoro) entro il 2027 il mercato del lavoro italiano richiederà a quasi 2,4 milioni di persone occupate competenze green di livello almeno intermedio e a oltre 1,5 milioni di livello elevato. La domanda di competenze green riguarderà, perciò, il 65% (a livello intermedio) e il 41% (a livello elevato) dell’intero fabbisogno occupazionale previsto, dalla produzione e preparazione alimentare all’edilizia civile. In questo panorama, però, spiccano alcune figure dedicate proprio alla transizione energetica:

  • Energy Manager: pur essendo oggi una delle professionalità più richieste la sua origine si fa risalire agli anni Settanta con la crisi petrolifera. Questa figura infatti venne creata con l’obiettivo di individuare e limitare gli sprechi energetici e proporre soluzioni alternative. Oggi le sue competenze si sono moltiplicate e l'energy manager può essere definito come il responsabile dell'efficienza energetica di un'azienda privata come pubblica, di una residenza e più in generale di un’organizzazione complessa. Anzi, in determinati contesti, individuati dalla normativa, questa figura è resa obbligatoria.
  • Energy analyst: si tratta di un professionista trasversale in grado di analizzare gli scenari e l'evoluzione delle normative, progettare nuove strategie per la gestione sostenibile dei sistemi e delle fonti energetiche e nel contempo individuare nuove possibilità di business.
  • Sustainability Manager: il suo compito principale consiste nel coordinare i diversi aspetti che riguardano la sostenibilità in azienda, tra cui rientra naturalmente anche l’ambito energetico. A lui è spesso affidata anche la reportistica utile a compilare i Bilanci di sostenibilità e gli altri documenti legati all’ambito ESG. 
  • Data Scientist: analizza grandi quantità di dati per ottimizzare la produzione e la distribuzione dell'energia, prevedere la domanda e sviluppare soluzioni innovative.
  • Esperto in Smart City: città sempre più intelligenti e connesse, necessitano di professionisti capaci di supportare i comuni e le amministrazioni pubbliche nella definizione e nell’implementazione di politiche e progetti di mobilità sostenibile, integrazione delle tecnologie digitali, efficienza energetica, gestione dei servizi, partecipazione dei cittadini. Una sorta di urbanista del 2030.

A queste figure specialistiche, si affiancano moltissime altre professioni che spaziano dal progettista di grandi impianti eolici e fotovoltaici al tecnico di impianti per biomasse, dall’installatore e manutentore di impianti fotovoltaici ai certificatori incaricati, ad esempio, di attestare i progressi nell’efficienza energetica. Senza dimenticare tutti i professionisti specializzati in ambiti collegati alla transizione energetica, dagli educatori ambientali, chiamati a sensibilizzare i cittadini, gli studenti e le aziende sulle tematiche ambientali fino agli esperti di diritto e di green marketing. 

L’importanza della formazione

La transizione energetica richiede quindi una serie di ulteriori skill per i lavoratori già formati e diverse figure formate ex novo e dotate anche di competenze interdisciplinari. La didattica diventa un ambito centrale non solo per lo sviluppo delle aziende ma per la stessa riuscita dei macro obiettivi fissati a livello internazionale dagli Accordi di Parigi.

AGN ENERGIA è attiva da sempre, tanto nell’ambito della formazione erogata direttamente alle circa 700 persone che compongono il proprio gruppo di lavoro in tutta Italia quanto nel sostegno a progetti di formazione in collaborazione con scuole e Università. Tra questi il Master di II livello in Energia e Sostenibilità (MES) attivato dall’Università di Genova per l’A.A 2024/2025 che ha come obiettivo principale formare energy analyst, una delle professionalità centrali nella transizione energetica che si conferma anche una trasformazione ed evoluzione scientifica e culturale.