L’appello di Assogasliquidi al Governo per prolungare le agevolazioni sulle caldaie a condensazione riapre il tema della neutralità tecnologica nella transizione energetica
Neutralità tecnologica significa avere la possibilità di arrivare agli stessi risultati attraverso strade differenti. A usare questo termine è Matteo Cimenti, Presidente Federchimica-Assogasliquidi, in un’intervista rilasciata ad ADN Kronos lo scorso ottobre.
La cornice in cui si inserisce è quella, più ampia, della transizione energetica che, secondo Cimenti, è possibile solo prendendo in considerazione tutte le alternative compresi GPL e GNL: “Questi – spiega Cimenti - sono al momento una risposta più efficace rispetto a tutti gli altri vettori fossili. Inoltre, i nostri imprenditori e il mercato stanno investendo in maniera importante su delle miscele progressivamente più ricche di prodotti di origine biologica e di origine rinnovabile”. C’è poi da considerare un altro fattore fondamentale anche per il singolo consumatore: questi prodotti possono essere impiegati sfruttando le sue infrastrutture già esistenti. “Il consumatore – spiega - non ha bisogno di fare degli investimenti o di cambiare le proprie abitudini, perché può semplicemente utilizzare un prodotto sempre più decarbonizzato, senza necessità di modificare la propria automobile o il proprio box o la caldaia della propria casa”.
Il ruolo dei gas rinnovabili nel riscaldamento domestico
La neutralità tecnologica è anche alla base della richiesta avanzata al Governo da parte di Proxigas, Assogas, Federchimica-Assogasliquidi e Utilitalia: confermare in Legge di Bilancio le agevolazioni previste dall’Ecobonus per la sostituzione delle vecchie caldaie a gas con nuove tecnologie a condensazione. L’appello è motivato dalla necessità di raggiungere nei tempi stabiliti i target fissati dalla Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD) che – spiegano le associazioni – definisce gli obiettivi ma non i mezzi per raggiungerli.
Perciò la scelta di puntare su caldaie efficienti in grado di funzionare anche con gas rinnovabili (come ad esempio biometano e bio GPL) non sarebbe in contrasto con le indicazioni UE e sarebbe più adatta a un contesto residenziale variegato come quello italiano. A giustificazione di questo appello una ricerca Bip Consulting secondo cui la sostituzione delle caldaie tradizionali con modelli a condensazione più efficienti permetterebbe di raggiungere circa il 60% dell'obiettivo previsto dalla direttiva EPBD.
I costi della transizione energetica
La ricerca Bip Consulting mette a confronto due tra le opzioni più diffuse per il riscaldamento domestico cioè le caldaie a condensazione e le pompe di calore. L’analisi si basa su alcune premesse fondamentali: il riscaldamento rappresenta l’84% dei consumi termici residenziali e il 60% è concentrato nel Nord Italia. La metà delle abitazioni si trova in zone climatiche fredde, con oltre 2.100 gradi-giorno¹. Circa il 70% delle abitazioni italiane utilizza il metano come principale fonte di energia per il riscaldamento. Sostituire la caldaia a gas con una pompa di calore o un sistema ibrido comporterebbe lavori significativi nella maggior parte delle abitazioni italiane, in molti casi risalenti agli anni Settanta e Ottanta, caratterizzate da classi energetiche basse. Ciò richiederebbe investimenti importanti da parte delle famiglie, che nel 70% dei casi, sempre secondo la ricerca, non sarebbero in grado di sostenerli.
Neutralità tecnologica: una soluzione flessibile
Lo studio Bip Consulting propone una soluzione basata sulla "neutralità tecnologica": adattare le soluzioni al contesto specifico, senza escludere a priori la caldaia a condensazione. Combinata con l'utilizzo di gas rinnovabili, questa tecnologia consentirebbe di raggiungere circa il 60% del target EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) in termini di riduzione di energia primaria. Questa soluzione minimizza l’impatto degli interventi sugli edifici esistenti e riduce i tempi di realizzazione, risultando particolarmente adatta a chi vive in abitazioni in classe energetica F e G e non può affrontare ristrutturazioni profonde.
Elettrificazione e pompa di calore: la soluzione per massimizzare l’efficienza
Per raggiungere classi energetiche più elevate sono necessari interventi più importanti e costosi, come la coibentazione dell’edificio, la sostituzione dei serramenti e l’installazione di un impianto fotovoltaico. In questi casi, l'elettrificazione dei consumi può diventare una strategia vincente. La pompa di calore infatti estrae calore dall’ambiente esterno (aria, acqua o terra) e per farlo utilizza energia elettrica in modo efficiente. Il rapporto tra energia elettrica assorbita e energia termica restituita è molto conveniente: il coefficiente di prestazione (COP) si aggira mediamente intorno a 4. Chi ha installato un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo può includere gran parte del consumo elettrico nella quota di autoconsumo, massimizzando così l'efficienza.
IMAGN: le soluzioni di AGN ENERGIA
Ancora una volta quindi non esiste una ricetta unica, ma ogni caso deve essere valutato di per sé, ancor meglio se con l’aiuto del proprio installatore di fiducia. AGN ENERGIA ha creato la linea di prodotti IMAGN proprio per affiancare ai gas GNL e soprattutto GPL che da sessant’anni costituiscono il core business aziendale, anche tutti i prodotti e i servizi necessari per ristrutturare la propria abitazione in un’ottica di efficienza energetica. L’offerta comprende quindi progettazione e installazione dell’impianto fotovoltaico e un’assistenza completa che copre in ogni momento: dalla gestione delle pratiche burocratiche al monitoraggio delle performance dell’impianto, anche dopo installazione effettuata da una rete di installatori preparati e presenti su tutto il territorio italiano.
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Note
¹ I gradi-giorno di una località si calcolano come la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell'ambiente, convenzionalmente fissata a 20°C, e la temperatura media esterna giornaliera.
Ne consegue che il numero di gradi-giorno aumenta al diminuire della temperatura esterna (generalizzando: a località fredde corrispondono valori di gradi-giorno elevati; a località calde corrispondono valori di gradi-giorno bassi).