LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DELLA TUA CASA

Lo stato energetico di un immobile comporta costi di mantenimento. Scopri cos'è l’APE (Attestato di Prestazione Energetica). - 1
Lo stato energetico di un immobile comporta costi di mantenimento. Scopri cos'è l’APE (Attestato di Prestazione Energetica). - 2

Comprare casa, si sa, è uno degli acquisti più importanti che si possono fare nella vita. È un investimento solitamente oneroso, con un mutuo che può durare per decenni. Si tratta di una scelta importante, che spesso facciamo su base emozionale: magari una casa ci piace perché si trova in una zona o in un quartiere desiderato, magari perché è spaziosa, perché è luminosa o perché si trova vicino a luoghi considerati da noi strategici, come fermate della metropolitana o servizi pubblici. 

Quello che invece ancora poche persone prendono in considerazione, è quanto costa mantenere energeticamente un’abitazione, ovverosia il corrispettivo economico che ci sarà richiesto per riscaldarla e raffreddarla. Una stima quasi sempre sottovalutata, a volte addirittura ignorata.

È un approccio sbagliato perché lo stato energetico di un immobile comporta un determinato costo di mantenimento che può diventare veramente elevato. Qui di seguito approfondiamo l’argomento, raccontandoti meglio che cosa sia l’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica.

Lo stato energetico di un immobile comporta costi di mantenimento. Scopri cos'è l’APE (Attestato di Prestazione Energetica). - 1

Cos’è l’APE?

APE è l’acronimo di Attestato di Prestazione Energetica degli edifici. Si tratta di un sistema di valutazione per fornire informazioni, particolarmente chiare e trasparenti, sulla qualità energetica degli immobili. Il sistema è basato sulla classificazione di una scala che va dalla lettera A4 alla G: più è alta la classe e più l’edificio è efficiente a livello energetico.

Questo significa che sarà più facile riscaldarlo d’inverno e sarà più facile raffreddarlo durante la canicola dei mesi estivi.

 

L’APE è un documento obbligatorio, da esibire in fase di compravendita di qualsiasi immobile oppure prima di stipulare un contratto di affitto.

La dichiarazione della classe energetica deve inoltre essere obbligatoriamente specificata durante la fase di promozione dell’immobile, ossia negli eventuali annunci di vendita o di affitto.

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Com’è composto l’APE?

L’APE è un documento completo e di facile consultazione, sebbene la normativa che ha portato a definirne le caratteristiche sia estremamente complessa.

Oltre ai dati identificativi dell’immobile, cioè quelli catastali, vengono specificati alcuni fattori degni d’interesse:

 

 

Zona climatica: l’Italia è stata divisa in sei zone climatiche, ognuna con il numero massimo di ore giornaliere in cui è consentita l’accensione degli impianti di riscaldamento. 

Superficie riscaldata: la superficie totale dell’immobile che viene riscaldata nei mesi invernali. 

Superficie raffreddata: la superficie totale dell’immobile che viene rinfrescata con gli impianti di climatizzazione.  

Volume lordo riscaldato: il volume d’aria, in metri cubi, che viene riscaldato.  

Volume lordo raffrescato: il volume d’aria, in metri cubi, che viene raffrescato.  

Prestazione energetica globale: l’indice di prestazione energetica globale, determinato attraverso il consumo di energia primaria non rinnovabile.  

Le emissioni di anidride carbonica: la quantità di energia consumata annualmente solo per portare energia all’immobile (vettore energetico).

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Questi parametri vengono poi calcolati, in base agli impianti presenti, per ottenere il valore di kWh/m2 consumato in un anno. Tale valore determina la classe energetica totale dell’immobile.

Nell’APE sono descritte anche le raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica, con le proposte per gli interventi ritenuti più significativi anche in ottica di convenienza economica.

Chi può produrre l’APE?

L’APE è redatta e certificata da un tecnico abilitato (un architetto, un ingegnere o un geometra), dopo opportuno sopralluogo presso l’edificio. Durante il sopralluogo, il tecnico deve verificare come è stato costruito l’edificio ed accertarsi sia del suo consumo energetico che del suo isolamento termico.Vengono quindi considerati gli eventuali cappotti termici dello stabile, gli interventi interni all’appartamento (eventuali coibentazioni), il sistema di produzione dell’acqua calda sanitaria, l’isolamento dei serramenti, l’impianto di climatizzazione, il sistema di riscaldamento.La relazione dell’APE è eseguita dal tecnico tramite appositi software certificati dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI), gli unici autorizzati al rilascio ufficiale della documentazione.

Per quanto dura l’APE?                                        

L’APE è valido ufficialmente per 10 anni e, per gli effetti del DPR del 16 aprile 2013 n.75, può essere prodotto solo da professionisti accreditati (architetti, geometri o ingegneri). Alcune regioni italiane hanno un elenco consultabile di esperti accreditati, tra cui l’utente può scegliere.

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L’APE è una documentazione obbligatoria?

Per gli effetti del Decreto Legislativo 63 del giugno 2013, l’APE è un documento obbligatorio per ogni tipo di immobile (residenziale o non residenziale) che si desidera vendere o affittare. Senza l’APE il notaio non può dare atto al rogito di compravendita, così come non può essere registrato il contratto di locazione.

 


 

L’APE è un documento obbligatorio anche quando il proprietario dell’immobile esegue una ristrutturazione importante o una riqualificazione energetica. Le sanzioni per la mancata presentazione dell’APE in caso di vendita dell’immobile sono particolarmente pesanti, e variano con un’ammenda tra i 3.000 e i 18.000 Euro. In caso di locazione senza APE, la sanzione invece varia tra i 1.000 e i 4.000 Euro. Ci sono sanzioni anche per i responsabili degli annunci immobiliari che non hanno indicato i parametri energetici (classe energetica): la penale amministrativa varia tra i 500 e i 3.000 Euro. Nel caso il proprietario abbia realizzato una nuova costruzione oppure una ristrutturazione energetica importante senza poi procedere alla produzione di un nuovo APE, la sanzione varia tra i 3.000 e i 18.000 Euro.

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L’importanza e i vantaggi dell’APE

L’Attestato di Prestazione Energetica è stato pensato per rendere consapevoli i proprietari, i futuri acquirenti e i futuri conduttori di un immobile su quanto questo, realmente, può costare energeticamente. Dopo anni di totale disinteresse per il consumo energetico dei fabbricati, lo Stato è intervenuto per tentare di responsabilizzare i cittadini su un problema che incide pesantemente sui costi vivi di tutto il paese.

Più energia è richiesta per riscaldare o raffreddare i nostri palazzi,  più aumenta il costo della bolletta che, complessivamente, paghiamo ogni anno. L’Italia presenta da tempo problemi irrisolti rispetto all’approvvigionamento energetico: le risorse di idrocarburi disponibili nel nostro paese sono estremamente limitate e, per volontà popolare, si è deciso di abbandonare l’eventuale realizzazione di centrali nucleari. Non è praticamente più possibile costruire nuove centrali idroelettriche, mentre le fonti rinnovabili (solare ed eolico) hanno ancora rendimenti troppo bassi per soddisfare le richieste energetiche dell’intera penisola. Tutti questi fattori ci costringono ad acquistare molta percentuale annua di energia dall’estero, soprattutto dalla Francia.

Questo comporta un costo consistente, che pesa sull’economia totale del paese. Responsabilizzando i cittadini ed incoraggiandoli ad adeguare i propri edifici per raggiungere le classi energetiche più convenienti, col tempo si potrà migliorare il nostro rendimento complessivo dal punto di vista energetico. 

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Perché l’APE è un documento ancora poco considerato in fase di acquisto o affitto?

L’APE è purtroppo ancora visto come l’ennesima tassa imposta dallo Stato, e non come un certificato rilevante, da consultare con attenzione quando si decide di cambiare casa. Sebbene i costi di mantenimento di un appartamento o casa incidano drasticamente sulle spese totali annue, chi è interessato a un immobile li considera ancora secondari.

Invece, il risparmio tra il rapporto di un edificio di classe A e uno equivalente (per metratura e volume) di classe G è enorme, oscillando mediamente tra i € 1.000 e i € 1.600 annui, a seconda della regione geografica.

Questo vuol dire che, sempre a parità di metratura, una casa inefficiente può comportare costi di mantenimento addirittura fino a € 20.000 in 10 anni. Si tratta quindi di un parametro che dovrebbe essere tenuto in grande considerazione al momento di acquistare o affittare un qualsiasi immobile.