20-07-2023

Case Green: la nuova direttiva europea

Foto di edificio verde

Lo scorso giugno sono cominciate a Bruxelles le prime sessioni dei cosiddetti triloghi del Parlamento, del Consiglio e della Commissione UE in materia di prestazioni energetiche edilizie per la definizione di un pacchetto di misure chiamato EPBD.

Che cosa s’intende per EPBD?

La sigla EPBD sta per Energy Performance of Buildings Directive, nota più comunemente come “Direttiva case green” della UE. L’obiettivo è quello di fornire tutte le indicazioni utili a rendere gli edifici più virtuosi ed efficienti dal punto di vista energetico, favorendo un piano modulato di decarbonizzazione.

I traguardi principali che la direttiva si prefigge sono:

  • Il raggiungimento della classe energetica E entro il 2030 e della classe energetica D entro il 2033, per gli edifici residenziali. 
  • Il raggiungimento della classe E a partire dal 2027 e della D dal 2030, per gli edifici pubblici. 
  • Emissioni zero per i nuovi edifici a partire dal 2028.

I palazzi esonerati dal provvedimento

Ci sono degli edifici che potranno essere esclusi da queste misure: si tratta, per lo più, dei palazzi tutelati dai Beni Culturali, di palazzi collocati nei centri storici, di chiese e di altri luoghi di culto. Tra gli stabili esonerati, anche le residenze indipendenti con una superficie inferiore ai 50 metri quadri e le seconde case.

La situazione italiana

Secondo i dati Istat, in Italia gli edifici collocati nella classe energetica più bassa, la G, si aggirano intorno alla cifra di 1.8 milioni, su un totale di 12 milioni, motivo per cui le tempistiche indicate dai negoziati di Bruxelles sembrano essere incompatibili con l’attuale panorama edilizio italiano. Se risultano chiari gli interventi necessari per adeguare le classi energetiche dei palazzi ai criteri della direttiva europea (coibentazione dell’edificio – il “cappotto”, installazione di impianti fotovoltaici e, se proprio necessario, caldaie di nuova generazione), gli investimenti richiesti a molte famiglie e amministrazioni rimangono un ostacolo sulla strada di una rapida riqualificazione energetica.

I prossimi passi

I negoziati di Bruxelles non hanno ancora portato a provvedimenti ufficiali, il trilogo decisivo è infatti atteso per il prossimo 31 agosto. La direzione intrapresa sembra tuttavia chiara: gli stati membri dell’Unione Europea dovranno presentare dei piani di riqualificazione nazionale, con una priorità per gli edifici che consumano più energia; nel caso italiano, quelli con classe energetica G.

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